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Ve lo siete già scordato il lessico del renzismo trionfante, dall’ascesa a Palazzo Chigi del più giovane primo ministro della storia italiana al successo nel referendum contro le trivelle? I suoi avversari di sinistra, ossia chiunque resistesse alla deriva liberista del partito, erano liquidati come gufi e rosiconi che al massimo meritavano lo strafottente ciaone di Ernesto Carbone. Poi è arrivata la batosta del referendum costituzionale di un anno fa, seguita da una sfilza di scandali e di ridicoli errori, fino alle disastrose regionali siciliane. E allora, come se niente fosse, il Pd ha rispolverato l’uomo più banale d’Italia, Walter Veltroni, per richiamare all’ovile le pecorelle smarrite esortandole ad andare oltre il risentimento nel nome dell’unità del centrosinistra e (immancabile) della minaccia populista se non fascista. Patetico. Ma molto più patetico è che invece di sentirsi presi in giro e di approfittare dell’invito per rifiutarlo e distanziarsi da Renzi, parecchi della sinistra si siano mostrati disposti a riaprire il dialogo.
Che catastrofe. Anche se alla fine si rifiutassero di compromettersi ulteriormente (l’arrogante Renzi non è disposto a concedere nulla, neanche delle scuse) la loro credibilità ne uscirà comunque scossa. Smettiamola di farci illusioni: l’intera classe politica italiana è mediocre ma quella della sinistra è la peggiore, nani che invece di mettersi uno sulle spalle dell’altro si combattono quasi fossero giganti, primedonne senza pubblico ma con una presunzione immensa, inetti che hanno smesso di studiare e pensare qualche decennio fa. Cosa aspettano i militanti di quei partitini a cacciarli via?
Dopo di che la linea nei confronti del Pd dovrebbe essere questa: non si tratta con personaggi come Renzi e le margheritine che hanno occupato il partito. E quando se se ne fossero andati, le condizioni non negoziabili per qualsiasi accordo devono essere la rottura dell’alleanza con Alfano e Verdini, la revoca del jobs act e il ripristino dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori. Se si allea con il Pd senza pretendere e ottenere tutto questo, la sinistra italiana è finita.